Archivio Storico
Notizie storiche
Nel centro della città di Ferrara, dove si affacciano gli edifici pubblici più rappresentativi della storia politica, civile e religiosa della comunità, ha sede il Palazzo comunale. Le sue mura ospitano da oltre cinquecento anni gli organi, le magistrature, gli uffici del governo cittadino conservandone e tramandandone con ininterrotta continuità la memoria storica.Il "cortile ducale", oggi Piazza Municipale, e la tradizionale "piazza pubblica" della città in passato denominata piazza Grande, di San Crispino, delle Erbe (oggi piazza Trento Trieste), part. della Pianta e alzato della città di ferrara di A. Bolzoni, sec. XVIII.
Era l'anno 1474 quando la magistratura comunale dei Dodici Savi, coinvolta nel processo di riassestamento complessivo del sistema di potere signorile, lasciava per non farvi più ritorno i luoghi legati all'antica residenza della domus Communis; questa era dislocata all'imbocco della contrada di San Romano tra gli edifici che prospettavano sulla grande piazza di origine comunale - l'attuale piazza Trento-Trieste - anche allora estesa lungo la fiancata meridionale della Cattedrale, cuore spirituale, luogo di aggregazione e scambi commerciali, centro nevralgico della vita politica del Comune medievale e del legame tra città e cittadini.
Ercole I d'Este nel dare attuazione al condiviso disegno di normalizzazione della vita politica cittadina, inglobava in quell'anno la magistratura civica dei Dodici Savi all'interno del complesso edilizio del Palazzo ducale - poi municipale - suggellando con segno forte e palese la propria autorità di sovrano territoriale.
È dunque in coincidenza con la riorganizzazione urbana delle sedi istituzionali dei pubblici poteri che la magistratura cittadina, nella sua ridefinita identità, veniva insediata nella corte vecchia, in locali attigui a quelli occupati dal Consiglio segreto del Duca, trovando infine stabile e definitiva dimora. Ed è in questi stessi spazi che sono andati da allora accumulandosi giorno dopo giorno, anno dopo anno gli atti che documentano le funzioni politico-amministrative espresse di tempo in tempo dalle autorità comunali nel provvedere ai bisogni fondamentali della vita collettiva.
Il patrimonio storico-documentario a noi pervenuto ha inizio con la fine del sec. XIV e precisamente dal 1393, anno in cui il Consiglio dei Dodici Savi lascia le prime tracce scritte della sua difficile e lenta riorganizzazione, a otto anni dalla più violenta rivolta popolare antiestense di cui si conserva memoria. Nel corso della rivolta, il 3 maggio 1385, era stato assassinato il Giudice dei Savi Tomaso da Tortona, il magistrato comunale di grado più elevato, linciato e abbruciato sopra la catasta dei registri dell'estimo e delle gabelle alzata sulla piazza comunale di fronte alla strada di San Romano. In quel rogo, insieme alle prove materiali delle inique tasse se ne andava in fumo l'intero nucleo originario dell'archivio civico risalente all'epoca dei liberi comuni.
Successivi eventi traumatici, quali terremoti, incendi, cambiamenti di governo, guerre e, non ultima, l'incuria umana hanno privato la città di ulteriori segmenti importanti della memoria del suo passato. Inoltre, con la partenza dell'ultimo duca (1598), ha lasciato Ferrara, per approdare a Modena, anche l'intero archivio della casa d'Este, fonte di imprescindibile valore per la storia complessiva della vita sociale, della vita pubblica, ma anche privata, del territorio ferrarese lungo gli oltre tre secoli della signoria-principato. Ciononostante l'eredità archivistica rimastaci in consegna è ugualmente cospicua. Tramite essa ci è concesso di continuare a dipanare l'appassionante racconto della Ferrara antica e moderna, di far riemergere, da secoli lontani e da tempi recenti, vicende e protagonisti della grande storia e della vita minuta di tutti i giorni.
L'Archivio Storico del Comune, dopo 537 anni di permanenza nel Palazzo comunale, è stato trasferito nella nuova sede di via Giuoco del Pallone fra la primavera e l'estate del 2005 e riaperto al pubblico nel mese di maggio del 2006.
A fine ottobre 2008, l'Archivio comunale antico, articolato in 11 serie archivistiche (secoli XIII-XVIII), che dal 1962 era conservato presso l'Archivio di Stato di Ferrara a titolo di deposito volontario del Comune, è stato trasferito nella nuova sede dell'Istituto comunale. L'Archivio Storico del Comune si è così ricostituito nel pieno possesso di tutti i suoi fondi più antichi.
La nuova sede dell'Archivio si trova nelle adiacenze della Biblioteca Comunale Ariostea e di Casa Minerbi, nell'area del "Polo delle carte" destinata alla concentrazione in un unico luogo delle fonti storiche e librarie cittadine, gestite unitariamente dal Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara.
Nel palazzo Comunale oggi è collocato l'Archivio di deposito, comprendente la documentazione amministrativa prodotta e ricevuta dall'Amministrazione nell'ultimo quarantennio nel corso dello svolgimento delle proprie attività e fini istituzionali; questa, costituita dalle pratiche relative ad affari esauriti ma non ancora da destinarsi alla conservazione permanente per la consultazione a fini culturali, resterà a disposizione per prevalenti finalità di circolazione dell'informazione tra i cittadini, secondo quanto previsto dalla recente legislazione sulla trasparenza e il diritto di accesso agli atti. In attesa di maturare l'età che, di anno in anno, la farà slittare nei giacimenti della memoria.
Bibliografia essenziale
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Testo a cura di Laura Guidi