Biblioteca Aldo Luppi
Le figure retoriche

La figura retorica è qualsiasi artificio nel discorso volto a creare un particolare effetto. Esistono centinaia di espressione letterarie il cui scopo è creare un effetto - di significato o anche solo sonoro - all'interno di una frase.
Servono a dare maggiore efficacia, incisività ed espressività al messaggio che vogliamo trasmettere. La loro classificazione può seguire diversi criteri.Per esempio possiamo dividere le più comuni in quattro grandi gruppi:
- La ripetizione
- la contrapposizione
- la sostituzione
- la coesistenza di più significati
La ripetizione
Ripetere un suono può servire a indurre una memorizzazione (pensiamo alla marca di una prodotto) La ripetizione può anche conferire alle frasi un ritmo, una piacevole musicalità.
Figure retoriche basate sulla ripetizione:
Ripetizione di uno o più suoni o sillabe.
Le figure retoriche basate sulla ripetizione sono utilizzate in pubblicità quando viene espresso anche il nome del prodotto o il brand: il presupposto di base è che la continua reiterazione di un suono, di uno slogan o di un pensiero possa imprimere nella memoria dello spettatore anche il nome del prodotto o della marca che vi si accompagna.
Allitterazione: cominciare due o più parole consecutive con lo stesso suono ripetuto.
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Anafora :cominciare ogni frase con la stessa parola ripetuta. E' una figura retorica utilizzata spesso nelle poesie e nelle filastrocche.
Ad esempio la troviamo nella famosa poesia di Cecco Angiolieri:
S’i’ fosse foco, arderei ’l mondo;
s’i’ fosse vento, lo tempesterei;
s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei;
s’i’ fosse Dio, mandereil’en profondo;
Nella poesia La pioggia nel pineto di Gabriele D'Annunzio:
piove sulle tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti
piove su i mirti
divini
Anche Gianni Rodari usava spesso l'anafora:
Filastrocca impertinente,
chi sta zitto non dice niente;
chi sta fermo non cammina;
chi va lontano non s’avvicina;
chi si siede non sta ritto;
chi va storto non va dritto;
e chi non parte, in verità,
in nessun posto arriverà”.
Rima: terminare ogni frase con lo stesso suono che va dall’ultima sillaba accentata alla fine della frase.
Vai alla pagina di approfndimento sulla Rima
Ripetizione di una o più parole o strutture di frase.
Anafora (cominciare ogni frase con la stessa parola ripetuta);
Epistrofe o epifora (terminare ogni frase con la stessa parola ripetuta);
Complexio o simploche o conexio o communio (fusione di anafora ed epistrofe).
Esempi di Anafora.
Si utilizza per sottolineare un'immagine o un concetto.
In letteratura:
«Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l'eterno dolore
per me si va tra la perduta gente.»
(Dante Alighieri, Divina Commedia - Inferno - Canto III, vv 1-3)
In pubblicità:
Più lo mandi giù, più ti tira su (Lavazza, caffè).
Nella musica
“Il sale della terra” di Ligabue
Siamo la sorpresa dietro i vetri scuri
Siamo la risata dentro al tunnel degli orrori
Siamo la promessa che non costa niente
Siamo la chiarezza che voleva molta gente!
Siamo il capitano che mi fa l’inchino
Siamo la ragazza nel bel mezzo dell’inchino
Siamo i trucchi nuovi per i maghi vecchi
Siamo le ragazze nella sala degli specchi!
Siamo il culo sulla sedia, il dramma, la commedia,
il facile rimedio!
Siamo l’arroganza che non ha paura;
Siamo quelli a cui non devi chiedere fattura!
Siamo yeee yeee… il sale della terra!
Siamo yeee yeee… il sale della terra!
Siamo l’opinione sotto il libro paga
Siamo le riunioni qui nel retro di bottega
Siamo le figure dietro le figure
Siamo la vergogna che fingiamo di provare!
Siamo il culo sulla sedia, la falsa, la tragedia,
il forte sotto assedio!
Siamo la vittoria e la tradizione
Siamo furbi che più furbi di così si muore.
Siamo yeee yeee… il sale della terra!
Siamo yeee yeee… il sale della terra!
Siamo la freddezza che non ha paura
Siamo quel tappeto steso sulla spazzatura!
Siamo la Mont Blanc con cui ti faccio fuori
Siamo la risata dentro al tunnel degli orrori!
Siamo yeee yeee… il sale della terra!
Epifora o epistrofe in pubblicità
Avvicinarsi conta, tutto conta (Panasonic, elettronica).
Se, invece, ripetiamo due volte un’espressione all’interno della stessa frase in sostituzione di un superlativo o per accrescere l’intensità di un verbo o di un sostantivo, facciamo una Epanalessi o geminatio:
Umano, troppo umano, Nietzsche
Piano piano, buono buono (Maina, dolciumi).
Climax (disporre parole e frasi secondo una gradazione semantica in crescita; quando le parole sono sinonimi tra di loro il senso di crescita è affidato non al significato quanto al suono)
Altissima. Purissima. Levissima (Levissima, acque).
Da: G. Leopardi, La sera del dì di festa, v.23
"…e qui per terra mi getto, e grido, e fremo…”
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