Biblioteca Aldo Luppi
Climax

E’ una figura retorica molto utilizzata in letteratura dove risulta particolarmente efficace per conferire effetto di progressione a determinati concetti e potenziarne l’espressività, aumentando così l’intensità e l’enfasi di quanto espresso.
Un esempio in pubblicità è Altissima. Purissima. Levissima (Levissima, acque).
È possibile avere un’intensità crescente (o discendente) di:
- significati o immagini, ad esempio: “era una curiosità leggera / si insidiò come un’ansia / si fece un tormento morboso”;
- verbi: “si allontanò / prese a correre via / scapicollò rovinosamente”;
- sostantivi: “buco / fossato / precipizio”;
- aggettivi: “spensierato / distratto / alienato”.
Suggerisce una lacrima
una breve tristezza
che precipita rapida
in un pianto inumano;
il pensiero da lucido
si fa incerto e dubbioso,
la ragione vincendo
in un gorgo confuso.
Mi sussurro: “Resisti”,
ma il parlare mio è vano;
ribadisco: “Combatti”,
nel convulso gridare.
E quel che prima è tarlo
che il lume mordicchiava,
ormai è fiera e mostro,
che l’armonia divora.
(Mario Famularo)
Esiste anche un climax nella forma narrativa che consiste nel decidere la sequenza e l’ordine con cui si narrano gli avvenimenti. Gli stessi episodi che, presi singolarmente o esposti in modo random all’interno del romanzo, vengono narrati in accumulazione, portano alla drammatizzazione della storia. Nei thriller per esempio si tende ad accrescere la tensione fino alla soluzione finale.Gioca a trovare le parole e inviaci i tuoi componimenti