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5 Ragazze

Martedi 7 giugno 2022 ore 17

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara

Presentazione del libro di Cetty Muscolino

Edizioni La Carmelina, 2021
Illustrazioni di Roberto Pagnani
Dialoga con gli autori Federico Felloni
Raffiguriamo donne immobili nell’andare, cristallizzate eppure flessibili, come figure più che accennate ma non del tutto nitide. Dove vanno stando? Esplorano i luoghi del loro radicamento sfruttando i luoghi della loro normale peculiarità, le vie in cui passano abitualmente, i boschi, i giardini, le terre, i mari del loro sentire quotidiano o mensile. Sono cinque donne legate al giorno e alla notte, alla strada e al bosco, alla natura quieta e a quella av­venturosa. Nell’andare fanno i conti con ciò che non quadra, vividamente colte in una felicità piena, che poi si tramuta in chiusura, silenzio, costrizione, ma senza rimanere tale. Come non immaginarle in una posa non ri­gida, riprese di schiena o di fronte, mentre si abbandonano al mutevole e allo stesso tempo lo governano? Ci sono amori, ma non solo per le persone; sono amori anche per le cose, per gli oggetti, per la vita, amori delle ragazze per se stesse, per altre e altri di ogni tipo, specchi dell’immagine del proprio ancoramento interiore, specchi in cui sono nude e pudiche. Avventure diverse hanno luogo nella vita di queste ragazze. La fuga verso luoghi incantati e isolati tramuta il sogno in incubo. La patria allontanata in direzione di una patria conquistata è soltanto metafora di un inces­sante cambiamento interiore, che diventa immobilità nell’affermazione del continuo desiderio di cambiamento. La strada è un contenitore di osservazioni, di minuziosi dettagli colti nella ripetizione e nell’accostamento a un paesaggio percepito invece che conosciuto. Un intrepido viaggio in treno è il luogo della salvezza, la negazione di ciò che nega l’espressione del proprio libero distendersi nel mondo. Tutte, come appoggiate a un pavimento o a una superficie rigida che esalta l’essere sfocato delle loro parti corporee. Tutte, con uno sguardo solo accennato per cui “ogni nuova foglia catturata caccia via dalla retina quella che l’ha preceduta”, nel senza fine dell’indefinito. L’immagine delle figure che si pongono nel centro di questo mondo di fenomeni ci riporta ai confini titubanti che solo l’osservatore può cogliere, non è detto con sua gioia, ma certo con suo stupore, come colui che non sa, né intuisce, ma apprende quale sia l’emozione che folgora, che dalle cinque ragazze è distribuita in forma di mutamento e di morbida sembianza dell’affetto suggerito e disperato.
 

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