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Legalitą e legittimitą

venerdi 28 ottobre 2022 ore 17

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara

Lectio magistralis di Carlo Galli

Introduce Davide Nanni (Insegnante - Istituto Gramsci Ferrara)
La grande questione della politica, e particolarmente della politica moderna, è di contemperare l’utile individuale con una prospettiva pubblica. La soluzione è data dal diritto, ma anche da un legame collettivo di diritti e doveri, da un ethos. Il rispetto della legalità è necessario ma non sufficiente per una buona politica: senza la dimensione etica, del resto, non è probabile nemmeno il rispetto solo formale della legge. Onestà, allora, in senso pregnante non è solo non violare le leggi. E’, secondo l’etimologia, un comportamento dignitoso e virtuoso, all’altezza dei doveri civili e non solo legali. Ha, appunto, una dimensione etico-politica o, se si vuole, si inserisce nella dimensione della legittimità, cioè nelle grandi scelte e nei grandi orientamenti che stanno all’origine di un sistema giuridico politico Da un punto di vista politico, quindi, il contrario di Onestà non è soltanto illegalità ,malaffare, ma anche viltà, corruzione, disimpegno rispetto ai compiti spettanti a ciascuno. E di conseguenza onestà, in questo senso, è un requisito fondamentale non solo dei governanti ma anche di tutti i cittadini attivi. È il rispetto, e la rivitalizzazione, della legittimità. In Gramsci ciò è particolarmente chiaro là dove nei Quaderni tratta della “corruzione” sia come di una dissoluzione morale di alcune parti della società (fino alla scomparsa del legame sociale) sia come strategia di dominio messa in opera dalle élites di governo. Queste, facendo leva sui piccolo- borghesi più ambiziosi e capaci, ne incorporano qualcuno, a titolo personale, dentro il loro sistema di potere, e rendono così più difficile l’organizzazione di forze politiche popolari e alternative.Oggi la questione dell’onestà si pone come questione della partecipazione politica: dove questa è impedita dall’alto (ad esempio in Cina) la società si fa valere tentando di corrompere i governanti; dove la partecipazione politica è invece assente o rifiutata dal basso, non solo le élites si sentono libere da ogni dovere legale o morale, ma anche la stessa società si disgrega in comportamenti utilitaristici individualistici e privatistici. E la legittimità democratica si dissolve.
 Per il ciclo “Elogio dell’onesto ignoto” a cura dell’istituto Gramsci e dell’istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Scarica la locandina Elogio dell'onesto ignoto 2022

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