I BUONI RISENTIMENTI. Saggio sul disagio postcoloniale
Sabato 5 ottobre 2024, ore 14.30
Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Presentazione del libro di Elgas
Edizioni E/O, 2024
Con la scrittrice Igiaba Scego. Introduce e modera Francesca Sibani, editor di “Africa”, collaboratrice di Internazionale dal 2004
Il libro affronta con piglio polemico una grande questione contemporanea: come può l’autore che ha alle spalle un passato di soggezione coloniale trovare la necessaria libertà di espressione, superare i condizionamenti che le vecchie potenze coloniali (che sono ancora oggi i paesi dominanti) impongono agli autori? Dai tempi delle indipendenze, le letterature degli ex paesi colonizzati hanno cercato vie autonome per sbarazzarsi del giogo coloniale. Autori come Frantz Fanon, l’ideologo dell’indipendenza algerina e della rivolta contro i bianchi, Léopold Senghor, uno degli inventori della poetica della negritudine e poi presidente del Senegal, Ahmadou Kourouma, con le sue feroci satire dei dittatori africani, hanno inventato una nuova letteratura e un nuovo pensiero e si sono spesso anche scontrati, accusandosi a vicenda di essere degli “alienati”, ovvero dei succubi delle culture europee e imperialiste. Lo stesso è successo, con modi a volte diversi, nel mondo anglofono coinvolgendo autori come Chinua Achebe e Wole Soyinka.
L’accusa di essere degli “alienati” continua a girare ancora oggi tra gli intellettuali africani, perché il legame (e la dipendenza) tra ex potenze coloniali ed ex colonie continua a esistere, pur se in forme diverse. Per chi scrivono gli autori africani, che nei loro paesi non hanno lettori né case editrici? Per il pubblico occidentale? Ma se è così, questo legame può garantire indipendenza d’idee? Il caso di Mohamed Mbougar Sarr è emblematico. L’autore senegalese ha vinto il premio "Goncourt", il principale riconoscimento letterario francese, ma questa vittoria ha scatenato, in Africa e nella diaspora africana in Europa, critiche feroci di “sottomissione” e “alienazione” ai canoni culturali, linguistici e politici occidentali. Elgas affronta con brio e anticonformismo questi temi, denuncia la “caccia alle streghe” e il conformismo con cui troppo spesso vengono affrontati questi problemi. Indica nell’indipendenza di pensiero l’unica via attraverso la quale gli autori del Sud del mondo possono raccontare le loro vite e i loro paesi, ma anche l’occidente di cui ormai sono inevitabilmente parte. Questo è un dibattito essenziale per la letteratura contemporanea nel mondo odierno e globalizzato. E non coinvolge solo gli africani o altri popoli del Sud, ma tutti noi.
Elgas è un giovane, brillante narratore e saggista senegalese che vive in Francia. Oltre a questo saggio, che ha suscitato grandi discussioni in Africa e in Europa, ha al suo attivo un ottimo romanzo, Maschio nero, di prossima pubblicazione da Edizioni E/O. Elgas è anche un giornalista e anima la trasmissione radiofonica di RFI (Radio France International) “Afrique, mémoires d’un continent”. Ricordiamo anche il saggio Inventaire des idoles. Le Sénégal de profil e il diario di viaggio Un dieu et des mœurs.
Nell’ambito di “Internazionale a Ferrara 2024 – XVIII edizione”, con il patrocinio del Comune di Ferrara
Evento non soggetto a diretta video: in lingua francese, con traduzione consecutiva
Programma edizione 2024: https://www.internazionale.it/festival/programma/2024
- Incontro con l'autore
- 05-10-2024