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Mitologia e poesia. Lacrime di una Fenice

Venerdì 22 novembre 2024, ore 17

Biblioteca Ariostea - Sala Agnelli Via delle Scienze, 17 Ferrara

Presentazione del libro di Melissa Mazza

Pluriversum Edizioni, 2024
Dialoga con l’autrice: Antonio Di Bartolomeo (Liceo Ariosto di Ferrara), che terrà una relazione introduttiva sul tema “Mitologia e poesia”
 
I più suggestivi versi della poetessa ferrarese Melissa Mazza salpano verso ponente, sostando dapprima sulle sponde della Penisola Iberica, poi per attraversare pacatamente l’Atlantico in direzione del Centro America; è il volo di una Fenice sofferente, che non si ferma di fronte a nessun vento contrario. L’opera è un grido silenzioso, rivolto alle cose nobili di ogni giorno, al tempo che passa senza lasciare traccia, con la tenue speranza che ritrovi in altre vite un riconoscimento e una continuità, come appunto la Fenice.
Non vi sono concetti difficili ed ermetici: ogni tematica si delinea nella sua spontanea immediatezza: con frasi brevi e pennellate di un pittore Zen che si accinge a dipingere qualcosa di improvviso e non premeditato); l’autrice ripercorre così attimi di esistenza in un compendio omogeneo e lascia vagare la sua interiorità senza riguardo alla logica, senza dare importanza alla spiegazione razionale.

L’autrice: Sono una persona normalissima, che improvvisamente sente il bisogno di scrivere parole e versi; sente un forte impulso di prendere carta e penna e scrivere, per stare meglio, perché queste parole altrimenti non si fermano e fanno male. Non scrivo mai forzatamente e soprattutto "a richiesta". Le mie poesie provengono dal profondo della mia anima, che si scatena dopo forti emozioni. Le mie poesie sono una esigenza.

Melissa Mazza nasce a Ferrara nel 1973. Frequenta un istituto professionale e ottiene un diploma da operatore contabile. Inizia a lavorare come impiegata ancora in età adolescenziale. Una famiglia a cui è legatissima, un lavoro, una vita semplice ma ricca di emozioni. Quelle emozioni che ha imparato ad ascoltare solo qualche anno fa, quando scrisse la sua prima poesia, dettata dall’esigenza di esternare. E così si ritrova catapultata in un mondo quasi surreale, che parte da Eliot, passando da Montale. Nelle sue poesie sfoga l’impulso istintivo di ciò che prova soggettivamente, mettendolo al servizio del prossimo.
 

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