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SPERANZA

Venerdì 27 Maggio ore 17

Biblioteca Ariostea - Sala Agnelli Via delle Scienze, 17 Ferrara

Per il ciclo "LE PAROLE DELLA DEMOCRAZIA"

Ne parla Nicola Alessandrini
Introduce Manuela Paltrinieri

Le statistiche degli ultimi decenni segnalano un vertiginoso aumento dei casi di miopia. L’ambito oculistico fornisce un’involontaria metafora del nostro tempo, compresso nel presente, refrattario a sguardi lungimiranti e, soprattutto, sempre meno fertile alla speranza. Attitudine, questa, che non cresce spontaneamente, ma richiede allenamento, coraggio e conoscenza della sua storia. Ultimo tra i doni contenuti nel vaso di Pandora, la speranza è considerata da Talete il solo bene comune a tutti gli uomini e da Aristotele un sogno ad occhi aperti. Elevata a virtù teologale dalla dottrina cristiana, viene condannata da Spinoza come difetto della conoscenza e dalle correnti irrazionalistiche come vana illusione. Solo nel Novecento la speranza assurge a principio filosofico grazie all'opera di Ernst Bloch che ne individua non solo l’elemento distintivo dell’uomo, ma della realtà in quanto tale, fondando una vera e propria ontologia della speranza. Seppure l'attualità sembri più familiare alla paura e la storia contemporanea ci consegni un tragico bagaglio di speranze tramontate, resta quantomai utile ricordare che "la ragione non può fiorire senza speranza, la speranza non può parlare senza ragione".
A cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

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