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I NATALI DI EDUARDO

Giovedì 15 dicembre ore 16,30

Biblioteca Ariostea - Sala Agnelli Via delle Scienze, 17 Ferrara

Le tradizioni del Natale riesplorate con i metodi psicobiografici nei rapporti fra vita e drammaturgia di Eduardo De Filippo

A cura di Stefano Caracciolo
La prima conferenza di “Anatomie della mente – Anno Decimo”, il più longevo ciclo di incontri della Biblioteca Ariostea, cade, com’è ormai tradizione, alla vigilia di Natale e si occuperà di una delle più celebri commedie di Eduardo. ‘Natale in Casa Cupiello’, scritta da Eduardo De Filippo in tre diverse versioni nel periodo 1930-35, è entrata ormai a pieno titolo nelle tradizioni natalizie, in relazione anche alle diverse celebri rappresentazioni televisive, culminanti nella palpitante domanda “Te piace o’Presepe?” rivolta dall’anziano protagonista, Luca Cupiello, al figlio Tommasino, ottenendone solo in extremis, quasi in punto di morte, un tiepido assenso dopo tanti ostinati e sprezzanti “No, nun me piace!”. Il presepe di Eduardo in Casa Cupiello rappresenta dunque la tradizione delle usanze natalizie, tramandate assieme a tanti valori familiari di padre in figlio, ma rimanda anche al rispetto e alla gratitudine per le persone anziane e per il loro mondo, così diverso da quello odierno. Nel caso di Eduardo, e dei fratelli Peppino e Titina De Filippo, la vicenda allude anche alla loro difficile vicenda familiare, per i tempi scandalosa, di figli illegittimi – i cosiddetti figli di N.N. – del grande autore teatrale Edoardo Scarpetta, il cui ruolo di padre fu esercitato in modo assai atipico e frammentario con i De Filippo, vissuti sempre con la sola madre che, appunto, diede loro il cognome, pur essendo la loro paternità acclarata e di dominio comune. Ma la vicenda fu spiegata ad Eduardo solo ad una certa età, ed è a questa situazione traumatica che dobbiamo l’ispirazione per una serie di capolavori teatrali di Eduardo che hanno proprio al centro della trama il tema del mancato riconoscimento della paternità, da “Filumena Marturano” a “De Pretore Vincenzo”. In “Natale in Casa Cupiello” ritroviamo dunque l’elemento psicobiografico della vita di Eduardo nel difficile rapporto fra padre e figlio e nella misteriosa tradizione della Natività, a cavallo fra una amara realtà di vita e la sua mirabile rappresentazione teatrale.
Stefano Caracciolo, medico, psichiatra, psicologo, psicoterapeuta, professore ordinario di Psicologia Clinica - Università di Ferrara / Az.USL di Ferrara. Autore di oltre 150 pubblicazioni a stampa su riviste scientifiche italiane ed estere del settore, nonché di diverse monografie, socio di numerose Società Scientifiche nazionali e internazionali. Dirige e coordina il Centro Interaziendale per i Disturbi del Comportamento Alimentare.
Per il ciclo Anatomie della mente - Conferenze dei Giovedì di Psicologia - Anno Decimo, in collaborazione con la Sezione di Psicologia Generale e Clinica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Ferrara

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