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Le fate del Malabar

Mercoledì 22 marzo 2017 ore 17

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Sala Agnelli

Presentazione del libro di Nicola Tenani

(Edizioni dell’Eremo, 2017)
"Le fate del Malabar" prosegue la tradizione iniziata con il precedente, primo della trilogia keralita, "Le fate del Travancore". Anche in questo volume Tenani Nicola racconta la vita, la cultura, la spiritualità indiana del sud keralita tramite il racconto di tre storie dedicati a tre differenti donne: un vecchia mescitrice di chai (il tè tipico cucinato con latte e spezie) e del suo sogno di incontrare la santona Amma, una fiabesca storia narrante l'incontro e l'adozione di un elefantino da parte di una ragazzina tribal delle foreste a ridosso della catena del Gathi occidentale, scoprendo però che i ruoli non saranno quelli semplici di umana e animale, ma un legame divino e profondo legherà le due esistenze, nel terzo racconto una ragazzina musulmana, sulle coste dello stupendo Malabar, affida ogni sera al tramonto del sole sulle onde del mare arabico le sue riflessioni, speranze, le confessioni che mai udrete dalla voce reale ma solamente entrando nel cuore di una giovane bambina nelle sue fasi delicati della crescita. Tra fiaba e realtà, "Le fate del Malabar" narrano di vita vissuta e speranze, torti subiti e rivalse, piccoli sogni e cocenti delusioni nello spirito di un popolo meraviglioso nei suoi contrasti culturali e nelle arcaiche saggezze della cultura indiana...
Nicola Tenani, nato a Ferrara nel 1968, nel tempo ha fatto del viaggio una fonte di ispirazione per la sua scrittura. Il buon successo del primo libro della trilogia l'ha portato ad ottenere ottime critiche anche nei maggiori festival dedicati, tra cui Torino e l'internazionale del libro di Francoforte; durante la preparazione del terzo libro, che concluderà la trilogia dedicata alle donne del sud indiano, ancora il viaggio diverrà la fonte d'ispirazione: nei prossimi mesi l'autore partirà per un lungo tour in Asia che lo porteranno a stretto contatto con le popolazioni indocinesi privilegiando il rapporto principale delle zone rurali e dei monasteri buddisti della Cambogia.

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