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Biblioteca Ariostea

San Giorgio, la Principessa, il Drago

Biblioteca Comunale Ariostea, Sala Ariosto  
22 aprile – 18 maggio 2017

San Giorgio, la principessa, il drago

Iconografia, storia e leggende dai codici e dalle
edizioni antiche della Biblioteca Comunale Ariostea

 
In occasione della Giornata mondiale del libro e della Festa di San Giorgio 2017, la Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara dedica una mostra al Santo patrono della città che sarà contestualmente inaugurata.
La curatrice della mostra, Mirna Bonazza, responsabile della Sezione Manoscritti e Rari dell’Ariostea e dell'Archivio Storico, ha selezionato dalle raccolte della Biblioteca Ariostea rari e preziosi esemplari. Nelle vetrine sono infatti presenti codici miniati del Trecento e del Quattrocento in cui San Giorgio è raffigurato con gli elementi iconografici che lo caratterizzano, congiuntamente ai personaggi che nella leggenda lo accompagnano: la principessa e il drago. Libri d’ore manoscritti e a stampa, dei secoli XV e XVI, menzionano, nel calendario che precede l’Officium, la festività del Santo talvolta celebrata il 23 aprile, secondo il rito romano, talaltra il 24 aprile, secondo il rito ambrosiano. Di risalto un Officium beate Marie virginis secundum consuetudinem romane curie che reca una miniatura a piena pagina raffigurante San Giorgio a cavallo, nell’atto di trafiggere il drago con la lancia, e la principessa. Vari gli Officia editati, nel Seicento e nel Settecento, dalla Stamperia camerale, espressamente in occasione della festa di San Giorgio; i Martirologi che ne celebrano il martirioUn cantare anonimo, in ottava rima, Historia et oratione di San Giorgio cavaliero, stampato a Treviso da Girolamo Righettini nel 1647 e l’opera S. Giorgio tragedia spirituale per musica di Giulio Cesare Grazzini pubblicata a Ferrara da Bernardino Pomatelli nel 1697. Diverse le opere selezionate di autori che si sono dedicati a scrivere su San Giorgio martire: dalla biografia agiografica nella Legenda aurea di Iacopo da Varazze (ca. 1228-1298) in un codice del XIV secolo, proveniente dal monastero olivetano di San Giorgio in Ferrara, e in un volgarizzamento uscito dai torchi veneziani di Andrea Paltasichi il 22 ottobre 1484, alla Vita del gloriosissimo martire S. Giorgio di Cesare Bianchetti (1585-1655) ristampata a Ferrara nel 1692. Inoltre un codice settecentesco autografo di Giuseppe Antenore Scalabrini (1694-1777) della Vita, un’edizione delle Notizie istoriche di Jacopo Agnelli (1702-1799) del 1751 e le osservazioni storiche di Luigi Ughi (1749-1823) ne Il culto di San Giorgio presso i ferraresi del 1811. Interessanti edizioni del Cinquecento, il cui argomento non è esplicitamente in relazione alla figura di San Giorgio, stampate a Venezia da Giorgio Rusconi e da Baldassarre Costantini che utilizzano come marche tipografiche l’iconografia di San Giorgio mentre sconfigge il drago alla presenza della principessa genuflessa in preghiera. In esposizione non potevano mancare altresì incisioni dalla Raccolta iconografica ferrarese: San Giorgio e il drago e di Andrea Bolzoni (1689-1760) San Giorgio e San Maurelio.
Info: Mirna Bonazza 0532 418208 mirna.bonazza@edu.comune.fe.it


Vedi pieghevole della mostra in formato pdf pieghevole_mostra_san_giorgio.pdf
 

Giuseppe Antenore Scalabrini (1694-1777) Memorie sacre e profane della S. Chiesa di Ferrara, nelle qualli si contiene la Vita di S. Maurelio M. Re di Mesopotamia e Vescovo della stessa città, ms. autografo, sec. XVIII. Classe I 241

Giuseppe Antenore Scalabrini (1694-1777) Memorie sacre e profane della S. Chiesa di Ferrara, nelle qualli si contiene la Vita di S. Maurelio M. Re di Mesopotamia e Vescovo della stessa città, ms. autografo, sec. XVIII. Classe I 241

Giuseppe Antenore Scalabrini, fu Canonico della Cattedrale di Ferrara, Notaio apostolico, Lettore pubblico di Sacra Scrittura nello Studio e nella Chiesa di Ferrara. Rettore della Basilica Parrocchiale di Santa Maria di Bocche. 

L’opera accoglie capitoli dedicati a San Giorgio e alla Chiesa di Ferrara. Nello specifico il capitolo XXII è dedicato ai ferraresi che fabbricarono la chiesa Cattedrale per il loro protettore San Giorgio.

Giuseppe Antenore Scalabrini (1694-1777) Memorie sacre e profane della S. Chiesa di Ferrara, nelle qualli si contiene la Vita di S. Maurelio M. Re di Mesopotamia e Vescovo della stessa città, ms. autografo, sec. XVIII. Classe I 241

Jacopo Agnelli (1702-1799) Notizie istoriche del gran martire San Giorgio, Ferrara, Bernardino Pomatelli stampatore arcivescovile, 1751. SL Carletti 16799

Jacopo Agnelli (1702-1799) Notizie istoriche del gran martire San Giorgio, Ferrara, Bernardino Pomatelli stampatore arcivescovile, 1751. SL Carletti 16799

Dedicatoria dell’editore Gaetano Bianchi, Ferrara 20 ottobre 1751, al cardinal Marcello Crescenzi, già Legato pontificio di Benedetto XIV dal 1743, nominato arcivescovo di Ferrara nel 1746.

 

L’esemplare fa parte della donazione eredi del rag. Giorgio Aroldo Carletti.

Jacopo Agnelli (1702-1799) Notizie istoriche del gran martire San Giorgio, Ferrara, Bernardino Pomatelli stampatore arcivescovile, 1751. SL Carletti 16799
 

Vincenzo Bellini (1708-1783) Delle monete di Ferrara, Ferrara, Giuseppe Rinaldi, 1761. SL Carletti 16346

Vincenzo Bellini (1708-1783) Delle monete di Ferrara, Ferrara, Giuseppe Rinaldi, 1761. SL Carletti 16346

Vincenzo Bellini, nacque a Gambulaga, vicino a Ferrara. Fu storico, antiquario, appassionato ed esperto collezionista numismatico e medaglista. Compì gli studi presso il Collegio dei Gesuiti, ove si applicò nell’apprendimento del latino e del greco. All’età di diciassette anni entrò nel Seminario Arcivescovile di Ferrara e nel 1732 fu ordinato sacerdote. Fu parroco della chiesa di Cassana dal 1737 al 1758 allorquando prese ad occuparsi principalmente degli studi numismatici e della direzione del Museo Civico di Ferrara. Numerose le opere da lui scritte, edite ed inedite. Fondamentale il trattato Delle monete di Ferrara in cui è documentata con esatta peculiarità la storia della zecca di Ferrara.

 

In evidenza monete che furono battute nel corso del Seicento nella zecca di Ferrara. A sinistra, nel dritto il ritratto del pontefice Paolo V, al secolo Camillo Borghese, con la data del 1619; nel rovescio San Giorgio a cavallo che uccide il drago, sotto il quale si notano gli stemmi del cardinal Giacomo Serra e della Città. La sigla F.R. indica le iniziali dei cognomi dei due zecchieri: Franchini e Rivarola. 

A destra, una serie di sei monete battute, che recano: nel dritto il ritratto del pontefice Paolo V con le date 1619-1620 e nel rovescio San Giorgio a cavallo che uccide il drago, tranne la IV che presenta, insieme, San Maurelio e San Giorgio.

Vincenzo Bellini (1708-1783) Delle monete di Ferrara, Ferrara, Giuseppe Rinaldi, 1761. SL Carletti 16346

Statuti dell'Arte dei Sarti della città di Ferrara, secc. XIV-XVII (1372-1616). Fondo Statuti 8

Statuti dell'Arte dei Sarti della città di Ferrara, secc. XIV-XVII (1372-1616). Fondo Statuti 8

Il 16 dicembre 1372 il marchese Niccolò II d’Este concede gli Statuti all’Arte dei Sarti. 

La miniatura, coeva al documento, raffigura San Giorgio a cavallo, nell’atto di trafiggere il drago, e la principessa. 

Ai lati della vignetta emblemi di Niccolò II d’Este.

Statuti dell'Arte dei Sarti della città di Ferrara, secc. XIV-XVII (1372-1616). Fondo Statuti 8
 

Capitoli dell'Arte degli Orefici e dei Fabbri della città di Ferrara, ms. secc. XV-XVII. Fondo Statuti 39

Capitoli dell'Arte degli Orefici e dei Fabbri della città di Ferrara, ms. secc. XV-XVII. Fondo Statuti 39

Il 24 gennaio 1476, il duca Ercole I d'Este approva lo Statuto dell'Arte degli Orefici, il primo che li vede indipendenti dall'Arte dei Fabbri. 

La miniatura, di scuola ferrarese, raffigura nella bordura superiore, inseriti in un clipeo, Sant'Anna, la Vergine e il Bambino. Nel bas de page, al centro, lo stemma di Ercole I, alla sua destra Sant'Eligio, protettore dell'Arte, e alla sua sinistra San Giorgio in armatura con in mano lo stendardo crociato. 

Nel margine esterno gli strumenti e i manufatti dell’Arte.

L’iconografia di San Giorgio in armatura è riproposta nuovamente alla c. 21v del codice.

Capitoli dell'Arte degli Orefici e dei Fabbri della città di Ferrara, ms. secc. XV-XVII. Fondo Statuti 39
 
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