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Biblioteca Ariostea

QUAL ÈLA? Risposte esatte e livello di ferraresità

“Le lingue madri, in un approccio multilinguistico, sono fattori essenziali per la qualità dell’istruzione, che è alla base dell’emancipazione di donne e uomini e delle società in cui vivono”. Irina Bokova, Direttore Generale dell’UNESCO

“QUAL ÈLA”, il quiz dialettale che abbiamo proposto lo scorso lunedì in funzione anticarognavirus ha fatto emergere una ferraresità latente. Quel qualcosa di ancestrale che sapevamo di avere, ma che rimaneva sottotraccia, in attesa che qualcuno la facesse affiorare. Così è stato e adesso non è che “a me andà zo la cadena” o “c’at viena al badèc” siano entrate a far parte del nostro lessico quotidiano, ma sicuramente il semplice (non più di tanto) quiz/passatempo che abbiamo proposto ha innescato una piccola scintilla che ci ha incuriositi e indotti a scartabellare nei dizionari ferraresi per approfondire la conoscenza della lingua dei nostri nonni.

La ferraresità che è emersa attraverso la partecipazione a questo gioco/quiz l'abbiamo voluta quantificare suddividendola su sei livelli, in base al numero di risposte esatte.

► SOLUZIONI: 1A, 2B, 3C, 4A, 5B, 6C, 7A, 8B, 9C, 10C

(in grassetto le risposte esatte)
  1. ésar n’ava tarmà
    1. non stare mai fermo
    2. avere la bronchite
    3. la pelliccia è stata rovinata dalle tarme
  2. la benedizióƞ la pàsa sèt mur
    1. la benedizione vale per tutto il paese
    2. la benedizione vale per tutta la casa
    3. la benedizione vale solo per la Pasqua
  3. cantàr l’alleluja
    1. fare festa
    2. andare a messa
    3. fare la ramanzina
  4. andàr a vaiùƞ
    1. andare a zonzo
    2. andare a gattoni
    3. andare in valle
  5. vultàr bargantìƞ
    1. rivoltare i pantaloni
    2. cambiare idea
    3. girare la barca
  6. fumàr al caƞ 
    1. fumare di nascosto
    2. sgridare il cane
    3. scappare
  7. avér d’la capunara
    1. essere intelligente
    2. avere un allevamento
    3. essere ricco
  8. dàr al sant’Antoni
    1. benedizione degli animali il 17 gennaio
    2. lasciare il fidanzato
    3. il padre approva il fidanzamento
  9. èsar un libar strazà
    1. essere stanco morto
    2. essere poco colto
    3. essere istruito
  10. avér na bruta gabana
    1. non avere un vestito per la festa
    2. non essere elegante
    3. essere giù di salute
 
► Livello scherzoso di ferraresità:

Da 10 a 9 risposte esatte: fraréś d’òch

Da 8 a 7 risposte esatte: fraréś sćirlént

Da 6 a 5 risposte esatte: fraréś sćèvad

Da 4 a 3 risposte esatte: fraréś iƞfrustlì

Da 2 a 1 risposte esatte: fraréś par finta

0 risposte esatte: t’an jé brìśa uƞ fraréś ó, cóm as dìś iƞcuó, uƞ ch’l’à pasà la vita in “lockdown”
 
► Avremmo voluto regalare a tutti un “bòn da mill”, "un scud" o “du baiòcc”, ma non li fanno più e allora eccovi un premio ancora migliore, una bellissima poesia dialettale di Edoardo Penoncini intitolata Al ciacaràr fiƞ (tratta da Scartablàr int i casìt, Al.Ce. Editore, Ferrara 2018, pp. 103-104).
 
Al ciacaràr fiƞ
 
Ti t’al dgévi e nu at guardàvan
impresiunà tant t’jéri sicùr,
mó a jéran póch cuƞvìnt ch’al dì,
quél quand la farmacista la n’éa truà
la madśìna par to pàdar.
 
Che la Verona Lodi a l’impruìś,
pròpia lié ch’l’ill tgnuséva tuti
e parfìƞ l’ill preparàva,
la n’avés truà int ill pagiƞn
dal libróƞ blu pròpia quéla
la n’as faséa briśa turnàr i cunt.
 
Al jéra fórsi al to vizî ad tradùr
tut’ill paroll in italiaƞ,
parché ti cmé i fió dal dutór,
a t’jéri carsù col ciacaràr fiƞ,
séƞz’al nòstar, quél vér dal paéś.
 
A n’at jéra pasà pr’al zarvèl
che al nóm dill madśìƞn
al n’è brìśa ƞ’scutmài,
cmé l’vèć Giusvìƞ
che a l’anagrafe al faśéa Giuseppe
e tuti j’al ciamàva Ciapìƞ
però s’capìva listés chi’l jéra,
m'al Voltarèn, ciamàral Voltarìno...
 
Parlare raffinato
Tu lo dicevi e noi ti guardavamo/ ci impressionava la tua sicurezza,/ ma eravamo un po’ scettici quel giorno/ quando la farmacista non trovò/ la medicina per tuo padre.// Che la Verona Lodi d’improvviso/ proprio lei che le conosceva tutte/ e i farmaci li preparava pure/ non avesse trovato tra le pagine/ del librone blu proprio quella/ ci sembrava strano davvero.// Forse era per il tuo vizio di tradurre/ ogni parola in italiano,/ perché tu come i figli del dottore, eri cresciuto parlando in lingua/ senza la nostra quella vera del paese.// Non ti era passato per la testa/ che il nome delle medicine/ non era un soprannome/ come il vecchio Giusvìn/ che faceva Giuseppe all’anagrafe/ e tutti lo chiamavano Ciapìƞ/ ma si capiva lo stesso chi era,/ però il Voltarèn chiamarlo Voltarino...


Grazie a tutti per la partecipazione!
Preparatevi per le prossime iniziative culturali online e, speriamo presto, anche dal vivo.

 
Iniziativa inserita nel calendario nazionale MiBACT del Maggio dei libri 2020   
I portoni delle biblioteche sono chiusi, ma gli utenti possono scaricare gratuitamente decine di migliaia di libri, periodici e quotidiani dalle seguenti pagine web
Bibliofe https://bibliofe.unife.it/SebinaOpac/.do
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Pagina aggiornata il 11-06-2020 da Biblioteca Ariostea - Pagina visualizzata 1699 volte